Cos’è la slackline
Una passione a metà strada tra meditazione e funambolismo per alcuni, espressione di uno stile di vita libero per altri, all’aria aperta e ricco di momenti di condivisione.
Sempre più spesso incontriamo climber che hanno intrapreso questo sport di avventura e ci siamo domandati il perché.
Andando alla ricerca delle origini della slack abbiamo scoperto essere nata negli anni 80 in California, nell’ambiente dei climbers dello Yosemite National Park.
Principalmente, gli arrampicatori iniziarono a camminare su una fettuccia elastica come allenamento propedeutico all’arrampicata sportiva, per migliorare le prestazioni di equilibrio e allenare la concentrazione.
Con il tempo, la slackline ha iniziato ad essere praticata anche al di fuori del cerchio dell’arrampicata, con atleti che si dedicano in modo esclusivo e con grande passione a questa nuova disciplina dell’outdoor. In seguito a questa rivendicazione di attività sportiva a sé stante, la slack si è diramata in tre entusiasmanti sotto discipline.
- TRICKLINE: con la fettuccia di 5 cm di lunghezza tra i 10 e 25 metri, legata a due alberi, si provano evoluzioni di diversa difficoltà, con l’obiettivo di atterrare e rimanere in equilibrio sulla linea. Per questa pratica ci sono numerose competizioni di freestyle dove si vedono evoluzioni pazzesche.
- LONGLINE: diversa dalla trickline, come suggerisce il termine, ha come obiettivo mantenere l’equilibrio per un percorso e quindi camminando su una linea molto più lunga.
- HIGHLINE: forse, a parer nostro, la più spettacolare, sia per la prova di coraggio di chi la pratica che per i luoghi dove si svolge. Un’attività in cui ci vuole tecnica, ma, soprattutto testa per rimanere concentrati e in equilibrio, camminando su una fettuccia assicurata a due estremità di una roccia, con il vuoto sotto di sé. L’installazione della linea è unicamente ad opera di esperti. Chi la pratica indossa la stessa imbragatura che si usa in arrampicata e si assicura con un nodo specifico (otto o bulino) ad una corda corta assicurata con un anello di alluminio forgiato alla fettuccia.
Insomma, se è facile approcciare alla slackline legando la linea a due alberi al parco, sicuramente non ci si improvvisa a fare highline.
La slackline in Italia
Aggirandoci incuriositi nel mondo del highline siamo stati colpiti dai momenti di condivisione e dalla community di chi lo pratica, ragazzi che da diverse parti d’Europa si danno appuntamento per montare linee in luoghi spettacolari, dalle rocce a strapiombo sul mare in Liguria ai monti valdostani nel comune di Bionaz, dal Monte Piana sulle Dolomiti alle falesie nel nord della Sardegna.
Sempre più attratti dal mondo della slack e per toglierci delle curiosità su questa disciplina che è già entrata a far parte delle nostre linee di abbigliamento tecnico, abbiamo il piacere di riportarvi un estratto dell’intervista al nostro amico, nonché Guida Alpina, Marco Milanese.
Quando hai iniziato a praticare la slack e perché?
Ho iniziato circa 13 anni fa, in Val di Mello, stavo praticando boulder e tra un blocco e l’altro la mia attenzione è stata attirata da un gruppo di ragazzi austriaci che praticavano la slack sui prati della valle. È nata subito una passione. Inizialmente facevo slack come attività a complemento delle giornate di arrampicata, un po’ per migliorare l’equilibrio un po’ come gioco. Gli anni successivi, con la crescita di questa disciplina e la nascita delle sue diramazioni ho iniziato a dedicarci intere giornate a prescindere dal climbing.
Praticandola hai trovato dei benefici anche in altre delle numerose discipline che pratichi?
Assolutamente si, in particolare mi è stata molto utile come allenamento mentale per aumentare la mia capacità di concentrazione; questo soprattutto con l’Highline. Un aiuto a focalizzare meglio i movimenti in tutti gli altri sport che pratico. Devo dire che a mio parere, si può parlare anche di un beneficio fisico grazie alla corretta postura che ti impone la camminata sulla linea e a tutti quei micro movimenti che permettono ai muscoli ma anche alle articolazioni di rimanere allenati.
Come Guida Alpina hai mai avuto clienti che hanno richiesto di provare highline?
Non come guida alpina, in Italia è uno sport abbastanza giovane e non così diffuso. Diciamo che se un potenziale cliente avesse già provato la slack e riuscisse a mantenere un buon equilibrio non avrei alcun problema a fargli provare l’esperienza dell’highline. Richiederei un minimo di pratica pregressa sulla slackline per fargli godere appieno l’esperienza.
Puoi dare dei consigli per chi vuole iniziare?
La slackline è uno sport che si può iniziare anche in solitaria. I primi passi si possono muovere seguendo dei semplici tutorial su YouTube, da come montare e smontare la slackline ai primi semplici esercizi. In un parco con una linea fissata tra due alberi, provare e riprovare, correggere la postura e ascoltare l’equilibrio del proprio corpo.
E poi grazie ai social è facile entrare in contatto con diversi gruppi e associazioni a cui aggregarsi.
Quanto costa?
È uno sport economico, soprattutto la slackline. Con un investimento che può variare da 30 a 100 euro al massimo. Per l’highline è tutto un po’ diverso, sicuramente più costoso e più complicato per dare un’indicazione di massima. Ovviamente come nell’arrampicata inizialmente si può condividere la spesa con il gruppo di amici.
Quali sono le doti che deve avere una persona per praticare Slackline? E per l’highline nello specifico?
Fondamentalmente nessuna. Perché è un’attività che assocerei alla giocoleria, chiunque può imparare, a fare la differenza più che capacità tecniche sono la motivazione e la determinazione. Tutti possiamo camminare su una fettuccia sospesa; basta allenarsi, soprattutto all’inizio, con costanza. Secondo me in una quindicina di giorni se lo si pratica con assiduità ci sono dei risultati positivi quasi certi!
Sappiamo che utilizzi i nostri pantaloni da slackline CLOUDS, che abbiamo realizzato e perfezionato anche grazie ai tuoi feedback, pensi siano utili per chi pratica questa attività sportiva?
Sì, il pantalone per slackline CLOUDS è un capo molto resistente, ottimo per chi inizia a fare highline e per chi fa trickline. Perché ha le imbottiture poste nei punti giusti, soprattutto all’inizio quando si deve imparare a cadere e preservi così l’inguine da colpi poco piacevoli. E anche per trickline dove gli urti con la fettuccia sono usuali e con questo pantalone sai che le toppe e i rinforzi ti eviteranno le abrasioni. Inoltre lo utilizzo e lo consiglio per le attività di slack o highline nei periodi invernali.
Marco Milanese
www.marcomilanese.com