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Non è una novità, ormai da diversi anni è diventata sempre più diffusa l’associazione tra lo yoga e l’arrampicata. Il primo viene praticato per migliorare la flessibilità, come esercizio per prendere coscienza del proprio corpo e cercare di controllare la propria mente con pratiche di respirazione profonda.
Yoga e Arrampicata hanno moltissimi punti in comune.
Lo Yoga unisce corpo, mente e spirito attraverso una profonda connessione con la natura.
Nell’arrampicata a sua volta si uniscono le proprie capacità fisiche al controllo della mente, per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma non solo, dobbiamo riconoscere che spesso si pratica arrampicata anche per il puro piacere di farlo sentendosi in armonia con la natura che ci circonda.
Lo Yoga è perfetto per noi arrampicatori perché:
Esistono moltissimi stili di Yoga diversi e il mio invito è sempre quello di praticare e sperimentare per trovare ciò che più fa per noi.
Personalmente le mie classi di Yoga 4 Climbers sono un mix di stili diversi che contemplano il Vinyasa Yoga considerato uno Yoga Dinamico, all’Hatha Flow dove le posizioni vengono tenute per più respiri.
Non mancano contaminazioni tra cui il Qi Gong o l’Animal Flow quest’ultimo in particolare lo utilizzo per lavorare sulla mobilità articolare e sulla stabilità.
Lo Yoga propedeutico all’arrampicata che personalmente consiglio e propongo comprende tre lavori differenti (ma profondamente connessi) su forza, equilibrio e flessibilità.
Non mancano poi le tecniche di respirazione (Pranayama) e delle brevi meditazioni.
Lo stretching è un allungamento muscolare che si pone come obiettivo quello di prevenire gli infortuni ed è ormai dimostrata la sua efficacia. Tuttavia lo Yoga non può essere ricondotto solo ad un lavoro di questo tipo.
Lo Yoga oltre a comprendere un evidente lavoro fisico che interessa oltre all’allungamento muscolare anche la costruzione della forza, la stabilità e mobilità articolare, prevede una connessione corpo e mente ed un lavoro di consapevolezza del nostro corpo.
Lo Yoga è un viaggio di conoscenza profonda di sé attraverso corpo, mente e spirito.
Personalmente ritengo che non esista la ricetta perfetta applicabile ad ognuno di noi.
Nulla di ciò che diviene obbligo, dovere o abitudine è veramente funzionale nella vita.
Preferisco che chi si avvicina allo Yoga lo faccia come scelta. Srotolare il tappetino dev’essere qualcosa da fare con piacere.
Le mie lezioni ad esempio si svolgono due volte alla settimana ma c’è chi ama come me praticare tutti i giorni e chi soltanto una.
Come tutto ovviamente, più si pratica, più si impara, più si migliora, più ci si sente bene e più si avvertono i benefici sia nella vita quotidiana sia nell’attività da climber.
Sì! Molte delle paure che nascono con l’arrampicata sono legate in particolare all’attività incessante del nostro Io, che mentre scaliamo è distratto dal pensare che l’appiglio che stiamo per afferrare cederà, che i nostri piedi scivoleranno e tutta una serie di convinzioni limitanti che costruisce e ripete instancabilmente come un mantra andando ad ostacolare la nostra scalata a qualsiasi livello.
Lo Yoga grazie alla pratica del Pranayama ovvero le tecniche di respirazione, calma la mente connettendo il respiro al movimento.
Quando siamo totalmente concentrati in quello che stiamo facendo e siamo connessi al qui ed ora, possiamo raggiungere quello che viene chiamato lo stato di Flow.
Magicamente il corpo è in profonda connessione con il respiro, la mente resta calma e attenta e senza neanche rendercene conto, il tempo si dilata e ci troviamo in cima alla nostra linea.
Ovviamente solo la pazienza, la costanza e l’allenamento della mente attraverso la respirazione, la meditazione e gli stessi asana dello Yoga, possono condurre a certi risultati.
Come accennavo anche precedentemente il respiro è la chiave.
Imparare a respirare, aumenta la nostra capacità polmonare, ci permette di arrampicare gestendo lo stress, la fatica, massimizzando i riposi ed entrando in profonda connessione con quello che stiamo facendo.
La mente è calma, presente, concentrata. Il dialogo interno si calma e si trasforma in un dialogo positivo e motivante. I muscoli sono ossigenati correttamente ed aumenta la resistenza.
In arrampicata il respiro dev’essere il più fluido possibile connesso con il movimento.
Tuttavia non è raro andare in apnea. Ecco perchè alcuni Pranayama ci insegnano a rendere fluido il respiro ed altri invece ci portano a praticare le apnee sia a polmoni vuoti che a polmoni pieni.
Queste ultime tecniche tra cui ad esempio VILOMA PRANAYAMA possono essere sfruttate come allenamento di consapevolezza al respiro frazionato e all’episodio apneico.
Direi sicuramente Yoga durante l’Arrampicata e Yoga in ogni momento della vita! 🙂
Lo Yoga se approcciato in maniera olistica permette un cambiamento profondo in tutto quello che facciamo nella nostra quotidianità.
Lo Yoga oltre alla pratica fisica, respiratoria e mentale di cui abbiamo parlato, contempla alcuni insegnamenti che possiamo trasportare nell’arrampicata e nella vita.
Nello Yoga impariamo Aparigraha il non attaccamento, Ahimsa ovvero l’amore per se stessi, per gli altri e per quello ci circonda.
Lo Yoga ci fa scoprire TAPAS, la disciplina e ancora SATYA e ASTEYA la sincerità e l’onestà e molto altro ancora.
Detto questo, il mio consiglio è quello di dedicare delle sessioni specifiche se ci è possibile per lavorare in maniera profonda e cogliere tutti gli aspetti dello Yoga.
Se si ha poi la possibilità e ancora una volta la volontà ed il piacere, di inserire una breve sequenza di Yoga prima e dopo la scalata, beh i benefici sono assicurati….
Nella mia piattaforma di Yoga Online, è previsto un corso specifico di Yoga base per chi si avvicina ora alla pratica.
Io ho iniziato molti anni fa con i primissimi video Youtube di alcuni canali che ora sono diventati tra i più famosi e seguiti del mondo, per cui nulla di male nell’ incominciare lo Yoga da casa.
Ricordo che spesso usavo lo specchio per controllare che gli allineamenti fossero corretti ed altre volte invece registravo dei video della mia pratica da riguardare successivamente.
Nonostante la mia attività si svolga sia in presenza che online scelgo di incentivare quando è possibile, la pratica in presenza.
All’interno di uno spazio Yoga, si crea una bellissima energia che a volte può essere veramente travolgente e fare la differenza tra una pratica in presenza ed una online. Tanto fa con chi scegliamo di praticare.
Inoltre l’insegnante che guida la sequenza può in presenza aiutarci a prendere consapevolezza di come ci stiamo muovendo nello spazio e a trovare i giusti allineamenti per il nostro corpo.
Sul mio canale Youtube ci sono caricate alcune sequenze con focus diversi di varia durata da pratiche veloci a pratiche complete e alcuni video sono proprio dedicati a chi inizia ora con lo Yoga.
Grazie a Miryam per la condivisione della sua esperienza e per i consigli utili e non banali che ci ha restituito in questa intervista. E se anche voi siete rimasti affascinati dalle sue parole, non ci resta che provare.
Cerchiamo di ritagliare del tempo per noi stessi in questo periodo così particolare e con positività entriamo in questo mondo fatto di respiri, meditazione, movimento e presa di coscienza del proprio corpo.
E se vi serve l’abbigliamento giusto da indossare durante le vostre sessioni di yoga, date un’occhiata ai nostri colorati leggings – comodi e in tessuto ultra morbido per una super libertà nei movimenti – oppure fatevi ispirare dalle nostre yoga Art per personalizzare top, t-shirt o felpe.